Ci sono due momenti decisivi due volte l’anno. Uno e’ settembre per guardare avanti. Uno e’ il compleanno, per guardare indietro.
Capodanno si sa, e’ una finta.
Dopo aver guardato avanti, e di tanto, con una nuova casa in un nuovo paese ed una nuova professione ora, e’ il mio turno per guardare indietro.
La prima considerazione: un anno non e’ bastato. Quello di cui mi rendo conto, con un anno e tanti sbagli in piu’ e’ che sbagliando, sto cominciando a prendere le decisioni giuste.
Non mento, forse e’ perche’ mi sono ritirata dal lavoro.
Dici? Allora per spirito scientifico provo a rientrarci subito, mando le prime candidature anche se ho ripreso a studiare da sole sei settimane. E una settimana dopo ho la prima mezza risposta positiva. Trovare un nuovo lavoro e’ spesso una questione di fiducia in se stessi, no?
In inglese c’e’ un modo di dire “you can’t have your cake and eat it too” che si traduce piu’ o meno nella scelta fra la botte piena e la moglie ubriaca.
Orso pero’ lo usa diversamente. Un giorno circa un anno fa mi ha detto di smettere di aspettare, di cuocere la mia torta e mangiarmela.
Cosi’ per il mio compleanno mi sono fatta una torta e me la sono mangiata. Auguri: a me
Dorset apple cake di compleanno
Questa torta e’ apparentemente uno dei tesori locali. Ho intervistato diversi chef televisivi per un progetto video (fra poco su questi schermi!) e quasi tutti hanno menzionato la dorset apple cake come il loro piatto preferito. Cos’ha di speciale? La lavorazione di burro, zucchero e scorza di limone. Ok, la quantita’ di burro e zucchero, basically.
Ingredienti
- 230gr di burro da ammorbidire (piu’ un po’ per la teglia)
- 500gr di mele, la ricetta originale usa le Bramley apples, ma io ho usato della piccole mele rosa, tipo pinklady. Perche’? Non mi hai sentito? Perche’ sono delle piccole mele rosa! (Fra l’atro, le mele pinklady si chiamano cosi’ per via di Grease? Io me le immagino appese al loro albero con i loro giubbottini e i capelli bigodinati).
- Scorza di un limone (quindi lavarlo molto bene, dice Orso)
- 230gr di zucchero bianco (gli inglesi usano tante qualita’ di zucchero diverso per una stessa torta, io ne uso solo due per il momento, primo perche’ e’ antieconomico comprarne troppe e poi perche’ Orso dice che compro e mangio troppo zucchero: ma “troppo zucchero” esiste?)
- 3 uova
- 230 gr di farina (anche qui, mille tipi per ogni torta, non sono d’accordo: trova una farina di tipo 00 o simili e usa quella)
- Lievito, mezza bustina du quello che si trova in Italia in bustine da 16 gr (15gr e’ la quantita’ per 500gr di farina, ricorda!) o due cucchiaini di baking powder inglese
- Un cucchiaio di zucchero di canna
Riscalda il forno a 180 gradi (ho un forno a gas! Che donna d’altri tempi!) e approfittane per metterci la teglia con tutto il burro dentro per quanche minuto. Il burro si ammorbidira’ -non deve sciogliersi!- e potrai prima imburrare la teglia con il panetto tiepido e poi usare il burro ammorbidito. Lavora con la frusta elettrica o a mano il burro con lo zucchero e la scorza di limone. Viene fuori una spuma deliziosa e assassina.
Aggiungi, intervallandole, uova e farina (un uovo , un po’ di farina etc.) Gia’ che hai la farina fra le mani, infarina la teglia facendo assorbire il burro.
Fai sbucciare e tagliare a cubetti le mele nel frattempo (anche a questo serve una relazione seria).
Aggiungi il lievito e poi le mele a cubetti. Versa la pasta nella teglia imburrata e infarinata. Getta a pioggia lo zicchero di canna, un cucchiaio piu’ un po’, soprattutto se nessuno ti controlla mentre lo fai.
Inforna a 180 gradi (non trovo il simbolino dei gradi sulla tastiera!) per circa 40 minuti. Non lasciare mai la torta da sola! Non lo diro’ mai abbastanza: nessuna torta si cuoce da sola, i gradi possono essere 175 o 184 nel tuo caso e i minuti quarantadue. Controlla sempre.
Nel frattempo accendi il computer, controlla che il telefono sia carico e attendi gli auguri. Ti tocchera’ parlare di come dieci anni fa avevamo 18 anni, ma anche pensare a che facevi un anno fa a quest’ora.
Lascia raffreddare e congratulati per tutti gli anni passati (anche quelli sbagliati!) con questa torta soffice, dolce e deliziosa. Il giorno del compleanno si ha diritto ad essere egoisti, e a non condividere. Oppure inventa una scusa, di’ che ti piacerebbe sentirti speciale, e che la condivideresti, certo ma non con tutti, ecco. Tipo io per essere tranquilla ho detto che l’avrei condivisa solo con chi avesse fatto un viaggio transalantico (dona ferentes) per mangiarla.
Mannaggia, lo ha fatto.
Il giorno del compleanno dura sempre troppo poco, e la cosa ogni anno mi angoscia. La torta pero’, coperta con un po’ di alluminio o in un contenitore ermetico e messa in frigo per via delle mele, si conserva per un po’. Quanto? Non lo so, non ho mai fatto in tempo a scoprirlo.
Mi scuso con Anna che voleva una ricetta di torta un po’ meno calorica. Forse un altra volta. Forse.