Il mio voto

Ho scritto questo post per un altro blog tematico e collettivo che sta muovendo i primi passi. Non abbiate fretta, quando sarà il momento ve ne dirò più.

“Apro la busta proveniente dall’ambasciata non appena entro in casa: è il plico elettorale per votare come italiana all’estero. Mi piace votare. Sarò ingenua, ma mi sento sempre un’eroina. Vado a votare sempre e capisco poco -giusto per non dire niente- chi non lo fa o non si informa per farlo. Non vedo l’ora di ottenere una seconda cittadinanza per esprimere il mio voto una volta di più. Saranno i paesi che ho visitato, dove non si vota o dove il voto non conta niente. Sarà che una volta in Cina mi hanno chiesto: ma come funziona da voi il voto? E mi sono sentita l’ambasciatrice della democrazia.

Sarà. Ma le schede elettorali sembrano fare di tutto per farmi passare la voglia.

Delle nove liste che si presentano per le elezioni alla Camera nella mia circoscrizione (Europa) la situazione è questa:

Hanno metà candidati donne: “Sinistra Ecologia e Libertà” (5 su 10); “Partito Comunista” (3 su 6)

Hanno da meno della metà a un quarto di candidate: “Rivoluzione civile” (4 su 10) PDL (3 SU 10); “Partito Democratico” (3 su 10);

Hanno un quinto o meno di candidate: “Fare per Fermare il Declino” (1 su 7); “MAIE Italiani all’estero” (2 su 10); “Movimento 5 stelle” (1 su 10)

Non hanno candidate: “Con Monti per l’Italia”

Per il Senato (perché sì, ho più di 25 anni!) non va meglio:

Solo candidate donne: “Partito Comunista” (2 su 2)

Metà candidate: “Movimento 5 stelle” (2 su 4)

Un terzo di candidate: “Con Monti per l’Italia” (1 su 3)

Un quarto di candidate: “Rivoluzione Civile” (1 su 4); “Partito Democratico” (1 su 4); PDL (1 su 4);

Non hanno candidate: “Fare per Fermare il declino”

Come faccio a pensare che questi partiti abbiano a cuore la parità di genere se non si prendono la responsabilità di praticarla? Mi sembra che non mi vogliano, che non ci vogliano. Mi resta la magra consolazione che noi italiani all’estero abbiamo diritto ad esprimere la preferenza per un candidato, quindi possiamo almeno in parte da elettrici provare a bilanciare la situazione. Di certo la soddisfazione di buttare la scheda nella spazzatura, di disertare l’urna in silenzio perché non so proprio chi votare, non la darò a nessuno.”

3 risposte a “Il mio voto

  1. Ciao Gaia, è un po’ che non leggo il blog. Sempre interessante ma leggendo quanto scritto qui non potevo non lasciarti un commento. Ovviamente ho sempre avuto la massima stima per le tue opinioni (è dal liceo che sei un idolo…secondo me erano i capelli che mi ispiravano fiducia!!!). Purtroppo ‘sta volta non concordo con quanto dici.
    Non riesco davvero a capire come si può pensare che una persona deve essere eletta solo perchè donna. Non lo trovi ancora più discriminante? Voglio dire che se una persona merita di andare in parlamento lo deve meritare perchè ha una capacità spiccata per fare quel lavoro, perchè ha dimostrato di saperlo fare in passato per realtà più piccole, perchè ha dimostrato di avere idee importanti e condivise dalla maggioranza delle persone che votano e non perchè è donna. Questa cosa la sostengo da sempre e adesso vedo che anche tu scrivi queste cose non ci voglio credere. Dopo tutto preferisco un parlamento di soli uomini che uno fatto da Minetti, Mussolini, Santanchè, Gelmini etc etc… Sono forse un assurdo maschilista?

  2. Hey, that post leaves me feeling foolhsi. Kudos to you!

  3. Hej FS,Riktigt bra debatt i dag i DN!Jag flyttade frÃ¥n Sverige för mer än 10 Ã¥r sedan delvis pga den förda asylpolitiken. Jag har läst din blogg länge.I dag i DN var FÖRSTA gÃ¥ngen jag fick hopp om en vettig debatt. Tyvärr tror jag att risken är stor att det nu är försent……..

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