Oggi mi sono candidata ad un concorso radiofonico. Se mi pagassero per parlare i miei genitori potrebbero considerare gli anni di bollette del telefono un investimento al pari delle tasse universitarie.
Domani visiterò quasi l’unico ospedale che mi mancava in queste due settimane in famiglia: quello veterinario.
Domenica riparto per Parigi, per una vita che sarà concitatissima e che j’ai hate de reprendre en main. Infatti ho deciso di lanciarmi e di provare a intraprendere la carriera universitaria che ho ostinatamente osteggiato negli ultimi tre anni, per cercare di essere diversa da me prima di tutto. Con la consapevolezza che scrivere una proposta di ricerca accettabile in circa un mese e lavoricchiando allo stesso tempo sarà difficile. Ma soprattutto che non si possono unire i puntini guardando avanti.