Archivi del mese: novembre 2009

27 anni e due settimane: cronaca clinica

Oggi mi sono candidata ad un concorso radiofonico. Se mi pagassero per parlare i miei genitori potrebbero considerare gli anni di bollette del telefono un investimento al pari delle tasse universitarie.

Domani visiterò quasi l’unico ospedale che mi mancava in queste due settimane in famiglia: quello veterinario.

Domenica riparto per Parigi, per una vita che sarà concitatissima e che j’ai hate de reprendre en main. Infatti ho deciso di lanciarmi e di provare a intraprendere la carriera universitaria che ho ostinatamente osteggiato negli ultimi tre anni, per cercare di essere diversa da me prima di tutto. Con la consapevolezza che scrivere una proposta di ricerca accettabile in circa un mese e lavoricchiando allo stesso tempo sarà difficile. Ma soprattutto che non si possono unire i puntini guardando avanti.

Macchie d’inchiostro

Non avevo mai utilizzato pennino e inchiostro prima.
Ma l’inchiostro vero è il sogno erotico della scrittura, perché legato a mille immagini fisiche, dall’odore, al rumore, alla fatica.
Da mancina maldestra (e abitualmente pleonastica) pensavo che sarebbe stata solo una serie di macchie. Una relazione insoddisfacente insomma. E invece, per il mio 27esimo compleanno ho imparato a scrivere senza macchie, dalla prima riga. Bastava provare, e la fiducia di qualcuno che sapeva prima di me che l’avrei saputo fare.

Svuota cestino

Una volta le foto degli ex fidanzati si strappavano o si mettevano in una scatola. Oggi per avere qualcosa da rompere o da metter via, devi prima masterizzarlo su un cd. “Svuota cestino” non dà soddisfazione.

In viaggio.

Dice Lao zi: “千里之行始於足下”